Nata dal recupero di un mulino del 1570, la Locanda Rosa Rosae conserva l’atmosfera originale dell’edificio arricchita da un interior décor unico nel suo genere. La struttura, divisa tra casa privata, ristorante e locanda, è stata restaurata da Silvio Stefani salvaguardando tutti gli elementi caratteristici del luogo: dai mattoni a vista alle travi in legno, dalla sala ingranaggi alla stanza del caminetto, entrambe parte del ristorante, alla caratteristica scala in legno che conduce al piano superiore, dove si trovano le camere per gli ospiti e l’appartamento privato.

In un gioco di contrasti sottili che delineano un’atmosfera quasi fiabesca, l’arredo è un ricco mix di elementi e materiali rustici e essenziali, oggetti vintage e brocanterie, maxi opere d’arte contemporanea e pezzi di design come le sedie Eames o il lampadario gigante Octopus, sempre disegnato da Silvio Stefani. L’illuminazione è quasi interamente affidata a un suggestivo gioco di candele e lanterne che creano punti luce morbidi e di grande atmosfera, dialogando con le forme degli oggetti. Ricche composizioni di fiori freschi, piante verdi, erbe aromatiche e frutti colorati, decorano gli ambienti e completano le mise en place dei tavoli volutamente nudi, allestiti solo con originali piatti, bicchieri e posate in peltro. La sala centrale, dov’è collocato anche l’ingresso, è lo spazio adibito alle scenografiche isole del buffet dove il cibo stesso diventa motivo decorativo tra sfumature di colori e giochi di forme e dimensioni. Il giardino esterno, arredato con tavoli e sedute in ferro battuto, ricorda le atmosfere bucoliche della campagna francese, offrendo una vista panoramica sulle vigne e sulla pacifica natura circostante.

• Crediti: Silvio Stefani, architetto. Clara Galanti, fotografie.